Perle nascoste di Chiang Mai il Wat Pansao

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Durante una nostra passeggiata per le vie di Chiang Mai, passando per il lato nord-est della città vecchia, nei pressi del Chiangmai Ram Hospital, ci siamo imbattuti in un piccolo e meraviglioso tempio, il Wat Pansao. Poco frequentato, sia dalle persone del posto che dai turisti, questo edificio sacro, ha molto da raccontare.

Se sei a spasso per la città di Chiang Mai e stai cercando qualche tempio che non sia sui soliti itinerari turistici, beh dovresti leggere fino in fondo questo post. Nelle righe che seguono, ti porteremo a conoscere un luogo affascinante, avvolto dal silenzio e soprattutto, custode di molte meraviglie. E se ti piacciono le vecchie storie, quelle che parlano di spiriti e dei, allora, vedrai che visitare il Wat Pansao lo troverai anche molto divertente.

Riconoscere il Wat Pansao è facile. La sua entrata, bianca come la neve, completamente decorata con bassorilievi, risalta inevitabilmente all’occhio di chiunque passi da quelle parti. Ai lati del portone, a guardia dell’entrata, troverai due grandi leoni bianchi. Una volta entrato, la prima cosa che vedrai è il Viharn (tempio) in legno. La struttura è molto singolare, non ha né porte né finestre che possano proteggerlo durante la notte. La sua base è quadrata, il pavimento, rivestito con maioliche verdi smeraldo, insieme alle colonne, al tetto color rosso e ai lampadari in cristallo, danno vita a un ambiente molto particolare e bello. Il Buddha in stile Chiang Saen posizionato sull’altare centrale ha la mano destra alzata. Questa mudra rappresenta l’atto di allontanare la paura a ogni livello.

Percorrendo il sentiero che si trova sulla sinistra del Viharn, si arriva al grande Stupa.

Posizionato in un verde giardino, alle spalle di un Buddha d’oro e completamente circondato da altre statue in marmo sempre del Buddha dove viene raffigurato in tutte le sue posizioni (Asana), Stupa che con molta probabilità vernne eretto durante il Regno di Phaya Phayo o Phaya Guna (XIV secolo-Regno Lanna).

Qui, la statua del Buddha è seduta tenendo la mano sinistra appoggiata sul grembo e la destra che tocca terra. Questo Mudra “gesto” fa riferimento a uno dei momenti più importanti del Buddha. Prima di raggiungere l’illuminazione, durante il periodo di meditazione sotto l’albero della Bodhi, il demone Mara e le tre figlie gli apparvero tentando di interrompere la meditazione. Il Buddha toccò il terreno con la mano destra chiamando Madre Terra a testimoniare quanto stava succedendo. La dea apparve prendendo le sembianze di una giova donna. Strizzando i capelli lunghi, rilasciò una enorme quantità d’acqua che cacciò via il demone e le tre figlie. Questa posizione del Buddha è anche chiamata “sottomettendo Mara” o “Chiamando Madre Terra a testimoniare”.

Con una pianta quadrata e con la parte superiore a forma di campana, lo Stupa non è mai stato ristrutturato. Durante i secoli, il suo rivestimento è completamente caduto causando dei fori dove è possibile guardare all’interno. La struttura non custodisce nessuna reliquia, ma stando a un’antica leggenda, questa sembra essere la residenza di uno spirito molto bizzarro.

La storia popolare racconta che; chiunque riesca a vedere lo spirito da una delle fessure dello stupa e solo per un attimo, riesce a incrociare il suo sguardo, l’essere divino esaudirà un suo desiderio. Ma riuscirci sembrerebbe alquanto difficile. Lo spirito, vivace e a volte scontroso, evita in tutti i modi possibili di farsi vedere e se lo fa, dicono che non incrocerà mai il tuo sguardo.

Sempre nel giardino, è possibile vedere una meravigliosa statua di Ganesh, il dio elefante Indù, una caratteristica che troverai in molti templi della città.

Il nome del tempio si riferisce a quella che doveva essere la sua funzione; bloccare le influenze maligne e i pericoli che potevano giungere dalla sponda del fiume Ping.

Stando a un’antica iscrizione ritrovata su un blocco di arenaria a forma di pesce, il tempio fu costruito oppure ricostruito nel 1581 da un uomo di nome Muan Chalude e di sua madre. Le iscrizioni però, non hanno rivelato il perché lo fecero.

Una curiosità; i venti grandi mattoni che formano una delle fondamenta sono in stile Yunnan. Secondo gli studiosi, gli artigiani che li crearono impararono questo stile da artisti cinesi che emigrarono dal sud-ovest dello Yunnan.

Il tempio in legno rimase in buone condizioni per molti secoli fino a quando un incendio, causato da un cortocircuito, lo distrusse quasi completamente. Le uniche cose che si salvarono dalla catastrofe furono le immagini del Buddha. Nel 2008, la sala venne ristrutturata e quella che vediamo oggi, è una forma più contemporanea dell’originale.

Il tempio, è possibile visitarlo tutti i giorni dalla mattina alla sera e per entrare non si paga nessun biglietto.

In questo articolo, abbiamo visto una perla nascosta di Chiang Mai. Il Wat Pansao è un tempio che merita assolutamente di essere visitato quando si è in città.

Una volta che sarai li, lasciati travolgere dalla sua atmosfera magica e visto che ci sei, cerca lo spirito giocherellone, se sei fortunato, potrebbe avverare un tuo  desiderio.

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