
Per chi intende andare in Giappone, vista l’ultima estensione dello stato di emergenza, deve aspettare almeno un altro mese
Il divieto per i nuovi ingressi, per il momento, rimane in vigore fino al sette marzo.
Il governo Giapponese, oltre ad aver esteso lo stato di emergenza, che ora copre dieci prefetture tra cui Tokyo e Osaka, ha anche rivisto le regole di quarantena per tutti i cittadini e residenti che rientrano da paesi che hanno segnalato nuove varianti Covid-19.
Le modifiche, entrate in vigore venerdì scorso, prevedono che tutte le persone che tornano in Giappone dall’Irlanda, Israele e parti del Brasile saranno coperte da misure di quarantena più severe.
Per quanto riguarda i nuovi arrivi, sarà consentito di rientrare solamente ai cittadini e residenti con status valido (restrizione che potrebbe essere allentata entro il sette marzo a seconda dell’evolversi degli eventi).


Il divieto viene applicato anche a tutti i nuovi richiedenti di visto, inclusi quelli per studenti e dipendenti nonché ai viaggi d’affari che rientrano nel programma lanciato lo scorso anno che consente di viaggiare tra Giappone e paesi che fanno parte dell’accordo.
Gli accordi per i viaggi d’affari firmati dal Giappone comprendono undici paesi tra cui Corea del Sud, Thailandia e Vietnam.
Le nuove restrizioni vengono applicate anche a coloro che hanno ottenuto la conferma di avere diritto a nuovi visti.
Attualmente, tutti coloro che intendono entrare nel paese sono tenuti a sottoporsi a test Covid-19 entro settantadue ore prima della partenza e presentare il risultato negativo all’arrivo.
Inoltre, i viaggiatori che provengono da paesi in cui sono state recentemente scoperte varianti del virus devono autoisolarsi per tre giorni presso le strutture designate dal governo e sottoporsi a test Covid il terzo giorno dopo il loro arrivo.
Dallo scorso venerdì, le persone in arrivo dall’Irlanda, Israele e dallo stato brasiliano di Amazonas sono coperte dal requisito imposto in precedenza per i viaggiatori provenienti dalla Gran Bretagna e Sud Africa.
I viaggiatori che risultano negativi al test possono tornare a casa o trasferirsi in un alloggio prenotato privatamente per il resto del periodo di quarantena di quattordici giorni a condizione che non utilizzino mezzi pubblici.
Tutti coloro che violano le regole di quarantena imposte dal governo subiranno conseguenze legali come per esempio la divulgazione pubblica del proprio nome o, nel caso di cittadini stranieri, revoca dello status di residenza.
Tutti coloro che entrano in Giappone sono tenuti a firmare un accordo scritto con il quale ci si impegna a rispettare le normative in atto.
Inoltre, dal tredici febbraio, le autorità potranno imporre sanzioni pecuniarie alle persone che violano la legge come per esempio quarantena forzata presso strutture designate, pena di un anno di reclusione e multa fino a un milione di Yen.
Continua a seguirci per rimanere aggiornato.
Fonte – The Japan Times

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